Professionisti e piccole imprese nel mirino del Fisco, con 140 mila verifiche programmate per il 2018.
A dichiararlo è stata la stessa Agenzia delle Entrate nell’ultimo piano degli indicatori di bilancio.
Tra gli strumenti di controllo utilizzati dal Fisco per le proprie verifiche su professionisti e piccole imprese gli studi di settore sembrano essere sempre meno utilizzati. In parallelo però, in termini di aderenza ai risultati del software Gerico, i professionisti superano tutte le altre tipologie di contribuenti (commercio, servizi, estrazione e manifatture).
I controlli sembrano invece sempre più orientati a ricostruire i redditi non dichiarati utilizzando indizi come le agende degli appuntamenti, i consumi di carta e materiali di cancelleria, o di altri prodotti utilizzati per l’esercizio della professione (ad esempio i guanti, nel caso di uno studio medico). In alcuni casi il Fisco è arrivato anche a contestare i viaggi autostradali registrati dal Telepass, ritenendoli incompatibili con il giro d’affari dichiarato. Sotto la lente anche le prestazioni gratuite svolte dai professionisti.
Naturalmente il Fisco dovrà tenere conto anche degli effetti della crisi, evitando di attribuire un eventuale calo dei profitti al sommerso, piuttosto che alla difficile congiuntura economica.