Fra le novità dell’ultimo momento inserite in manovra c’è la web tax per le grosse imprese che gestiscono piattaforme digitali.
L’imposta sui servizi digitali con aliquota del 3% si applica ai soggetti esercenti attività d’impresa che, singolarmente o a livello di gruppo, nel corso di un anno solare realizzano congiuntamente:
a) un ammontare complessivo di ricavi ovunque realizzati non inferiore a 750 milioni di euro;
b) un ammontare di ricavi derivanti da servizi digitali realizzati in Italia non inferiore a 5,5 milioni di euro.
La web tax 2019 colpisce i ricavi derivanti dai seguenti servizi digitali:
a) veicolazione su un’interfaccia digitale di pubblicità mirata agli utenti della medesima interfaccia;
b) messa a disposizione di un’interfaccia digitale multilaterale, che consente agli utenti di essere in contatto e di interagire tra loro, anche al fine di facilitare la fornitura diretta di beni o servizi;
c) trasmissione di dati raccolti da utenti e generati dall’utilizzo di un’interfaccia digitale.
La liquidazione dell’imposta avverrà su base trimestrale con aliquota del 3% sul valore dei ricavi da prestazioni di servizi digitali effettuate verso soggetti non appartenenti al medesimo gruppo societario (al netto di Iva ed altre imposte indirette). I soggetti prestatori di servizi digitali saranno anche chiamati all’invio di una specifica dichiarazione annuale dell’ammontare dei servizi tassabili e il medesimo adempimento viene posto a carico dei soggetti non-residenti (chiamati, tra l’altro, all’obbligo di identificazione Iva) che sono intenzionati ad operare come prestatori di servizi digitali in Italia.