La legge di Bilancio 2018 prevede che, a partire dal prossimo anno, tutte le cessioni di beni e prestazioni di servizi relativi ai rapporti tra soggetti titolari di partita iva, tra soggetti titolari di partita iva e consumatori privati, nonché tra soggetti residenti o non residenti stabiliti in Italia, siano soggetti a fatturazione elettronica.
Gli unici esonerati saranno i contribuenti minimi e i forfettari.
Tuttavia, a prescindere da una eventuale proroga o di un avvio graduale, occorre considerare che la fatturazione elettronica, che piaccia o no, prima o poi toccherà a tutti, pertanto è indubbia la necessità di un’evoluzione tecnologica nel mondo delle Partite Iva.
Infatti, dal momento che il tessuto imprenditoriale italiano è costituito prevalentemente da Piccole e medie imprese (se non addirittura micro-imprese) è evidente come queste saranno costrette a scegliere se effettuare un nuovo investimento per affrontare la novità (con evidente aggravio di costi) o in alternativa delegare tutto al proprio commercialista, il quale a sua volta dovrà inevitabilmente pensare ad una nuova organizzazione del proprio studio al fine di gestire la fatturazione elettronica dei propri clienti nonché i relativi flussi telematici.
Ovviamente quest’ultima alternativa comporterà un aggravio di lavoro per i professionisti dal momento che oltre alla gestione della contabilità dovranno gestire anche la fatturazione.
Diventerà, quindi, determinante dotarsi di strumenti che possano permettere una migliore e rapida gestione della contabilità nel suo insieme.
Maggio 2018