I dati su cui la maggior parte delle aziende italiane prende le proprie decisioni sono quelli provenienti soprattutto dalla Contabilità Generale, come ad esempio:
- Il Fatturato
- I Costi variabili (es. Materie prime, Lavorazioni esterne, ecc.)
- I Costi fissi (es. Personale, Affitti, Ammortamenti, Imposte, ecc.)
- L’Utile/perdita d’esercizio, etc..
Da un interessante sondaggio sottoposto ad alcune piccole-medie aziende e’ risultato che…
- Il 92{841a666004a1773c1da6252e3db9d8a347cb84da317510b6502ab3a6f768be11} degli imprenditori NON sa calcolare i propri costi di produzione;
- Il 94{841a666004a1773c1da6252e3db9d8a347cb84da317510b6502ab3a6f768be11} degli imprenditori NON sa determinare correttamente il break even point della propria azienda;
- Il 97{841a666004a1773c1da6252e3db9d8a347cb84da317510b6502ab3a6f768be11} degli imprenditori NON sa calcolare l’incidenza esatta dei costi sul prezzo finale.
Amministrare un’azienda basandosi esclusivamente sulle tradizionali informazioni quali il fatturato, i costi variabili, l’utile, etc. non e’ piu’ sufficiente. Se un imprenditore o un responsabile amministrativo vuole davvero “governare” e “padroneggiare” la propria azienda allora, con il controllo di gestione, può fare grosso un salto di qualità.
Con il controllo di gestione infatti, si puo’ ad esempio…
- Incrementare gli utili senza aumentare il fatturato;
- Sapere esattamente perche’ c’e’ stato un utile o una perdita;
- Scoprire quali sono i prodotti/clienti che contribuiscono di piu’, o di meno, all’utile/perdita d’esercizio;
- Calcolare i costi delle materie prime e delle lavorazioni esterne per ogni linea di prodotto;
- Calcolare correttamente l’incidenza dei costi di progettazione;
- Conoscere esattamente quali sono i costi di manodopera diretta per ogni linea di prodotto;
- Confrontare i dati consuntivi con quelli di budget e molto altro ancora (es. break even point, ecc.).